17 dicembre 2007

Sulla battuta di Luttazzi e altre 49 cose

La battuta è in realtà di Bill Hicks un comico americano geniale. E fa molto più ridere raccontata da Hicks, Luttazzi ha ripetuto il contenuto in un contesto freddo e meccanico. Mi ha dato anche un pò fastidio che Luttazzi non lo abbia citato ma che sia stato qualcun altro ad accorgersene. Detto questo lo squallore e la volgarità della televisione italiana non sono rappresentati da Luttazzi. Ma da tutte quelle trasmissioni soporifere per il cervello che perpetuano passivamente lo status quo tipo l' isola dei famosi, il grande fratello, lucignolo. Daria Bignardi dice che Luttazzi non ha rispettato l'etica. E' etico far vedere tutti i giorni ai nostri figli trasmissioni che hanno come scopo quello di farti fesso e contento senza farti riflettere su ciò che di socialmente ripugnante ci circonda? L'etica non è solo evitare di dire "merda" o "pisciare". Quelle sono solo parole singole e in quanto tali fanno tanto rumore anche se sotto non c'è nulla, sono come una bomba che fa molto chiasso ma non fa male a nessuno. Le parole singole non fanno male a nessuno. Le idee o meglio la carenza di idee di trasmissioni come le suddette è ciò che dovrebbe spaventarci e farci preoccupare seriamente da un punto di vista etico. Purtroppo siamo abituati a gridare per una mosca nella stanza e a tacere di fronte all'elefante, perchè ormai è troppo grande e non lo vediamo più . Luttazzi può piacere o non piacere. Devono essere i risultati in termini di ascolto a determinare se il suo prodotto debba essere venduto o no, non la volontà di qualcuno che arbitrariamente decide cosa è etico e cosa non lo è. Non proibirei mai il grande fratello se otto milioni di persone volessero, inconsciamente, avverare la profezia di Huxley in "Brave New World" e assopire la propria mente il un brodo riscaldato di pseudo soddisfazioni visive e sociali. Se proibiamo però possibili alternative, in particolare quelle che rappresentano variazioni dalla norma (senza variazioni dalla norma non c'è progresso-Frank Zappa) allora lo spettatore televisivo non avrà scelta. La sua scelta sarà illusoria: l'isola dei famosi o il grande fratello? La sensazione sarà quella di avere scelto ma di fatto il percorso per lui è unico e predefinito. Ecco come si uniformano le menti rendendo contente le persone: false scelte. Ecco dove la democrazia può essere finta. Se la coercizione non è esplicita non è percepita come tale. La coercizione esplicita è fuori moda perchè la finta scelta è molto più conveniente e, dopotutto, ci rende tutti felici. Io preferisco Pepsi a Coca Cola. Io preferisco i Democratici ai Repubblicani. Io, io, io, io. Di te c'è rimasto ben poco, my friend.
Cerchiamo di proteggere quelle variazioni culturali che potrebbero rappresentare un progresso anche se ci sembra che varino dalla norma fastidiosamente. Non lo si può sapere all'inizio se porteranno un progresso o no: ecco perchè la libertà di parola ed espressione è così importante. Non voglio che qualcun altro debba decidere per me cosa è degno di essere guardato o ascoltato in base alla sua storia e cultura. Io ho la mia storia e la mia cultura e potrei reagire diversamente. Un libro, un film, un discorso possono avere un significato diverso per due persone diverse. Questo perchè i libri, i film, i discorsi non esistono indipendentemente da chi sta ascoltando. Non sono entità oggettive che vagano indipendenti. La percezione è legata strettamente alla storia personale dell'individuo così come le sue emozioni e i suoi giudizi. La censura è l'equivalente culturale dell'aborto. In quanto tale dovrebbe essere un diritto esclusivo dell'individuo in questione, che ha il diritto di autocensurarsi, non dovrebbe essere imposto da terzi. Non a caso in Cina censura e aborto sono stati imposti in maniera diffusa, secondo uno stile di governo pessimo che tratta gli individui come elementi da controllare per mantenere lo status quo. E lo status quo cinese non è auspicabile. L'ambasciatore cinese in Italia si è lamentato perchè il Dalai Lama è stato ospitato alla camera. E nessuno ha le palle di rispondere a tono perchè la cina è il gigante idiota a cui nessuno vuole rompere le palle per motivazioni economiche. Però si fa l'embargo a Cuba. Ah ah ah . L'altro gigante sul quale non si può dire nulla sono gli USA, quindi andiamo in guerra in Iraq anche se era veramente una pessima idea, nessuna arma di distruzione di massa. Salta fuori che persino Berlusconi, come ha detto Luttazzi, era sempre stato contrario alla guerra in Iraq. Ma allora perchè cazzo non lo ha detto all'alleato ritardato G. W. Bush? Per non andare contro l'amicizia consolidata tra USA e Italia? Un presidente del consiglio dovrebbe ANCHE avere una certa onestà intellettuale, oltre alla capacità di scendere a compromessi che a quanto vedo non manca a nessuno. Non credo che Prodi avrebbe fatto diversamente. Forse avrebbe mandato mille soldati in meno, ma forse no. In politica bisogna sporcarsi le mani, questo è quello che tutti borbottano a microfoni spenti. Ma non è sempre stato così e non è detto che così debba sempre essere. Questa sensazione di "inevitabilità del non cambiamento" tipica della relazione del cittadino italiano con la politica non mi piace. Ecco perchè mi piace chi ha un approccio dinamico, che non sempre condivido nei contenuti ma che mi esalta nei modi, come per esempio la trasmissione Report o Beppe Grillo. E non sono un rivoluzionario: mi piacciono di più le evoluzioni culturali. I cambiamenti veri e duraturi nelle culture non sono di solito l'effetto di capovolgimenti improvvisi, come ad esempio tangentopoli. I cambiamenti culturali duraturi richiedono che le persone vengano educate nel modo corretto, tramite una prolungata esposizione, e che non desiderino un capovolgimento d'elite giusto per poter assaporare quello che l'elite precedente si stava godendo. Voglio anche io un pezzo della torta. Educare le persone ai vantaggi della cooperazione sia su una scala micro, ad esempio due individui, che su una scala macro: i vantaggi di uno stato sociale, sanità pubblica, pagare le tasse eccetera. Quello sulla cooperazione è solo un esempio, ma è un esempio fondamentale. Mi sono dilungato moltissimo, potrei andare avanti per sempre!