30 settembre 2006

The Wall


Sono lieto di leggere che il congresso americano ha votato a favore della costruzione di un recinto lungo 700 miglia lungo il confine col Messico. Finalmente. Così la smettono quei messicani di entrare negli USA e portare criminalità. Poi parlano tutti spagnolo, non si capisce nulla quando parlano. Ora dovranno specializzarsi e diventare bravi facendo salto con l'asta, come fecero i tedeschi dell'Est quando volevano passare il confine. Un bel recinto, lungo come da Catanzaro a Milano, che costerà solo 1.2 miliardi di dollari.

29 settembre 2006

Lost

Lost sta tornando. Inizia la terza serie e si prospettano novità. Sawyer e altri sapranno cosa vuol dire essere rinchiusi in una gabbia di Skinner. I miei personaggi preferiti sono, appunto, Sawyer - i soprannomi che tira fuori sono irresistibili -, Sayid, mi piace il suo accento (mi sto allenando a parlare con l'accento Iracheno) e Desmond. Non so perchè Desmond mi piaccia così tanto. So invece perchè mi piace Kate, che nella vita vera sta con Charlie, l'Hobbit chitarrista tossicodipendente.
Henry Gale. Il suo inquietante sorriso. Mi aspetto molto da lui e dalla sua ciurma di sperimentatori hippie.

Non chiedere mai consigli a Kissinger


Bush e Cheney hanno chiesto un consiglio a Kissinger per quanto riguarda la guerra in Iraq. Lui ha affermato che "victory is the only meaningful exit strategy". Io non chiederei mai consigli a Kissinger, ma d'altronde non avrei neanche mai iniziato la guerra in Iraq. Non credo almeno. Se proprio avessi dovuto fare una guerra l'avrei fatta contro una nazione molto più facile da conquistare tipo San Marino o Malta. Non credo che a San Marino ci sarebbero poi state molte rappresaglie, autobombe e kamikaze. Solo che forse centocinquantamila soldati a San Marino non ci stanno, quindi non fa. Bisogna trovare un posto molto grande e disabitato. Tipo l'antartide. Perchè cazzo non invadono l'antartide? Sarebbe così facile, non c'è nessuno, nessuna religione, a meno che i pinguini non nascondano qualcosa di grosso. Sarebbe già un motivo più che sufficiente per invaderli, e bombardarli. Anzi, sarebbe sacrosanto.

20 settembre 2006




"What if everything is an illusion and nothing exists? In that case, I definitely overpaid for my carpet."

4 settembre 2006

Keep Talking

"For millions of years mankind lived just like the animals. Then something happened which unleashed the power of our imagination. We learned to talk"

I ragionamenti che ti aiutano a essere un miglior animale


Non ci sono parole. Il linguaggio non è sufficiente. Gli uomini sono animali. Ma si credono diversi. Abbiamo la bocca, il naso, gli occhi eppure non ci sentiamo animali. Ci vuole pazienza per rendersi conto che non siamo semidivinità. Siamo staccati dalla natura? No. Siamo parte della natura e in quanto tali soggetti alle leggi a cui sottostanno tutti gli animali? Si. Certi uomini hanno avuto la pazienza di spiegare agli altri che non c'è bisogno di un insieme di leggi diverso per spiegare i comportamenti degli esseri umani dai comportamenti, ad esempio, di un gatto. Ma sembra un oltraggio, perchè noi pensiamo e parliamo. E questo ci renderebbe diversi. Diversi intrinsecamente. Ma non è così, e prima lo capiamo, prima possiamo addentrarci nella complessità umana. Il nostro cervello rappresenta un riassunto della nostra evoluzione, e nella sua parte basale, quella più primordiale, siamo uguali ai nostri antenati, ai rettili. Le nostre emozioni non sono diverse da quelle degli animali, e anche se possiamo fare ragionamenti la nostra parte razionale è costretta a cavalcare sull'imbizzarrito cavallo della parte emotiva. L'illustre neurofisiologo Damasio (autore del libro "L'errore di Cartesio") ha affermato che il nostro cervello è architettato in modo tale da rendere le emozioni padrone, in quanto la parte "vecchia" del cervello costituisce un filtro attraverso il quale le informazioni raggiungono la parte razionale, che è quindi succube. Come un fantino razionale a cavallo di un essere irrazionale, avente evidentemente quest'ultimo la possibilità di controllare la situazione e disarcionare il "padrone", noi tutti dipendiamo dalle nostre emozioni. Dal modo in cui siamo stati condizionati nella nostra vita. Siamo il risultato della nostra storia, un insieme di paure e gioie ereditate dalla nostra esperienza. La razionalità ci aiuta a parlare delle nostre emozioni. Ma la razionalità può cambiare le emozioni?