11 novembre 2006

Ingranaggi di coscienza


In questi giorni sto leggendo articoli molto interessanti che riguardano l'aspetto sociale dell'apprendimento, il fatto che nelle piccole comunita' si possa (piu` facilmente rispetto ad una comunita' piu' ampia) creare un linguaggio distorto e slegato da qualsiasi riscontro oggettivo, il fatto che tramite il linguaggio si "creino" delle risposte a una serie di quesiti per l'uomo irrisolvibili perche' inconoscibili nella realta'(tipo..qual'e' il senso della vita? Dove lo trovi il senso della vita? Non in qualcosa che puoi vedere o toccare, o misurare). Quindi nascono le religioni e quando si diffondono tramite il linguaggio assumono un carattere di "oggettivita'". La parola oggettivizza cose che non esistono, e le comunita' premiano al loro interno chi usa un linguaggio consono a tale "rappresentazione sociale condivisa", mentre ignora o punisce chi usa un linguaggio che mette in dubbio tale rappresentazione. Nella societa' attuale in cui tutto e' sempre meno legato alla realta' e piu' legato al linguaggio, la situazione e' pericolosa perche' potenzialmente i media possono controllare una comunita' molto ampia. Infatti alcuni teorizzano che nel futuro il bene piu' importante sara' l'informazione, che di fatto ad esempio qui negli USA e' gia' controllata da un oligopolio. Le persone poi sono inserite in una societa' in cui l'unico dato socio-economico positivo e' la crescita. Se la tua azienda e' in pareggio non vale nulla. Questo si riflette poi sugli individui che sono costretti a dare in gestione parte della loro vita a terzi per potere lavorare di piu' e migliorare la propria immagine sociale, tramite una continua modificazione "verso l'alto" dei segnali sociali mandati alla comunita'(non diversi da cio' che comunemente chiamiamo linguaggio). In un quadro simile quanto tempo hanno gli individui per cercare informazioni e notizie al di fuori del circolo vizioso dei media facenti parte dell'oligopolio? Probabilmente e' molto piu' semplice collegarsi un attimo a uno dei siti principali tipo CNN e leggere la prima pagina. Stessa cosa col telegiornale. Non si avra' tempo per approfondire le notizie o per cercare delle fonti alternative, e proprio per questo motivo queste ultime faticheranno sempre di piu' a sopravvivere in un mercato in cui non avranno piu' domanda. Per questo motivo preferisco lo stile di vita italiano a quello americano! Noi poltriamo la domenica e il sabato, e in tanti altri momenti, e quindi forse saremo piu' protetti da questo "delegare" totalmente la scelta delle informazioni agli altri per mancanza di tempo. Almeno lo spero. Anche se le dinamiche del mercato sono internazionali e i meccanismi di auto-espansione del capitalismo probabilmente fagociteranno totalmente il nostro mondo, ancora cosi' legato a vecchie tradizioni aventi a che fare col ritmo delle stagioni, con i raccolti, con l'importanza delle pause. Un oscillare in armonia con i ritmi della terra mi sembra inoltre piu' consono alla natura dell'uomo in quanto animale rispetto ad una corsa infinita in cui non si e' mai veramente soddisfatti: al limite si e' meno insoddisfatti. Il rapporto con la realta' diventa quindi legato alla materialita' nel suo aspetto deteriore. Ci sono persone tipo Beppe Grillo convinte che la rete sia la soluzione a tutto, pero' il problema e' che la rete e' un mezzo, certo e' un mezzo che consente molta interazione e liberta' rispetto ai media precedenti, pero' essendo semplicemente uno strumento in se' privo di contenuti e' vulnerabile anch'esso e soggetto al controllo di chi e' potente. I network sociali su internet sono filtrati dai motori di ricerca. Chi controlla i motori di ricerca? Spero nessuno, ma e' solo una questione di tempo perche' la posta in gioco e' in prospettiva troppo importante. Credo che la liberta' che si vive ora su internet possa lentamente scomparire, senza che nessuno se ne accorga veramente, in un lento processo di "sintonizzazione delle menti".

1 commento:

Anonimo ha detto...

odio beppe grillo perchè è pagato sicuramente da skype per fargli pubblicità.
odio clint eastwood perchè fa film a favore della pena di morte.
odio tiziano ferro perchè canta male in playback.
odio la mia vicina di casa perchè non sa aiutare i figli.
La voglia di dare credito a false verità è il vero potere dei media.
è quasi come quando pensiamo che la nostra "metà" ci tradisca senza una reale motivazione. vogliamo che ci siano propinate bruttissime notizie, soffrire per poi rinascere. avere tanti piccoli 11/9 da vivere. e renderci poi conto che siamo lontani, salvi.
che palle.
il mio senso della vita: procacciarsi del cibo,accoppiarsi,provare meno dolore fisico possibile.
poi per il resto... la vita è una merda, e poi si muore.